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ll presidente del Sanpaolo ieri in aula. Ma sul «crack Dominion» Zandano evita le domande

ll presidente del Sanpaolo ieri in aula.  Ma sul «crack Dominion» Zandano evita le domande

«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere» E’ indagato nell’inchiesta Rayton Fissore

«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Gianni Zandano, presidente dell’Istituto bancario Sanpaolo, ha liquidato con la formula di rito concessa agli «imputati di reato connesso» le decine di domande che il pm Prunas e l’avvocato Zancan avevano preparato per lui sui rapporti fra la banca torinese, il finanziere in «congedo » Caprioglio, l’entourage di De Mita e De Mita stesso a proposito delle operazioni di salvataggio della Rayton Fissore di Cherasco, fabbrichetta di fuoristrada «ascesa» alle cronache giudiziarie per essere stata beneficiata dai miliardi di noti industriali che sembrano finiti in un pozzo senza fondo.
Zandano è stato sentito al processo per il crack Dominion. Il principale imputato Roberto Caprioglio lo ha accusato di aver fatto pressioni su di lui perché acquistasse la Rayton Fissore dalla famiglia Maggiali, legatissima a De Mita. Ha rincarato il finanziere: «Zandano voleva essere riconfermato alla presidenza della banca e teneva ai rapporti con l’uomo politico». Si era nel 1989. La Rayton era praticamente al collasso. E ieri gli avvocati Zancan (difensore di Caprioglio) e Zanalda (parte civile per la Banca d’Italia) hanno martellato l’unico teste Sanpaolo, il funzionario Antonio Oddenino, che ha praticamente dovuto ammettere che la banca teneva in vita l’aziendina già al tempo della gestione Maggiali.
Zandano ha cercato di spiegare perché aveva deciso di sottrarsi all’interrogatorio. Ma la procedura scelta non glielo consentiva in aula. Lo ha fatto nel pomeriggio con un comunicato-stampa in cui ricorda che, non essendo ancora stato interrogato dal pm Marini, titolare dell’inchiesta sulla Rayton, non ha ritenuto «corretto» di anticipare in una diversa sede giudiziaria la sua linea di difesa. Però il pm Prunas ha chiesto di acquisire agli atti del processo i verbali dell’interrogatorio reso da Zandano nel suo ufficio. E questi verbali sono così diventati pubblici poco dopo.
Non contengono rivelazioni straordinarie, ma soltanto un cenno al fatto che era stato il segretario dell’allora ministro dc Fracanzani a sollecitargli di ricevere Caprioglio e qualche puntura di spillo a De Mita che prima lo avrebbe sostenuto nella nomina al vertice del Sanpaolo e poi lo avrebbe abbandonato su pressione di Gregorio Maggiali. L’ avvocato Zancan ha rilanciato le accuse seguendo l’adagio «la miglior difesa è l’attacco» e ha chiesto per la prossima udienza (il 7 aprile) la convocazione dell’ex direttore generale Sanpaolo Zefferino Franco e di altri alti ex dirigenti della banca. Due di loro – Claudio Martinoli e Giuseppe Rossello, indagati con Zandano nello stralcio di quest’inchiesta – hanno scelto ieri in aula la via del silenzio, come il loro ex presidente.

fonte: La Stampa 31 marzo 1995

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